Malformazione congenita in cui manca la faccia superiore dell’uretra, per cui nel maschio il meato dell’uretra non sbocca al vertice del pene, ma sulla faccia superiore del pene stesso, in un punto qualunque tra il glande e la parete addominale anteriore; il pene è di buone dimensioni, ma corto ed incurvato verso l’addome. Nella femmina il clitoride è diviso in due metà, in mezzo alle quali si trova il meato urinario aperto; in genere, vagina ed organi genitali interni sono normali.
Compare in circa 1 neonato su 50.000. E’ più frequente nei maschi che nelle femmine (maschio:femmina = 5:1).
Anatomia maschile: il pene è costituito da un corpo definito “asta” e da una testa chiamata “glande”, al cui vertice si trova il meato uretrale attraverso cui fuoriesce l’urina. Il glande è ricoperto da uno strato di mucosa e pelle scorrevole, detto “prepuzio”.
Anatomia femminile: il meato uretrale si trova tra il clitoride in alto e l’apertura vaginale in basso, protetto dalle piccole e grandi labbra.
Oltre all’anomalo aspetto dei genitali esterni, nella femmina e nelle forme più gravi di epispadia del maschio, si ha incontinenza urinaria.
L’epispadia è il risultato di uno sviluppo difettoso dell’uretra durante la vita fetale; le cause di tale anomalia di formazione non sono note.
La diagnosi è evidente sin dalla nascita. Una visita specialistica da parte dell’urologo pediatrico permette di definirne la gravità. Per avere un quadro completo è inoltre necessario eseguire alcuni approfondimenti diagnostici, quali:
Il trattamento è di tipo chirurgico e prevede l’ospedalizzazione del paziente. In genere, soprattutto nelle forme più gravi, sono necessari plurimi interventi ricostruttivi. Tali interventi sono considerati di chirurgia maggiore e si prefiggono i seguenti obbiettivi: