Con il termine di varicocele si intende la dilatazione delle vene che drenano il sangue del testicolo e che formano una ricca rete (il plesso pampiniforme) da cui poi, di solito, emerge una sola vena, chiamata vena spermatica interna.
Quando esiste un varicocele, le vene dilatate si possono palpare all'interno della borsa scrotale, subito al di sopra del testicolo, come se formassero una matassa o un gomitolo.
Il varicocele è quasi sempre asintomatico.
Quando il dolore è presente, è riferito come senso di fastidio o di peso, più frequente durante un'attività fisica-sportiva, oppure come dolore crampiforme, a fitta, che scompare spontaneamente.
Nella fase che precede l'evidenza clinica, il varicocele è presente solo come una piccola macchia bluastra nella parte alta dello scroto (Grado 0 di Horner). Nel I Grado è palpabile come un insieme di vasi serpiginosi, cordoniformi.
Nel II Grado è visibile, oltreché palpabile, come una massa mammellonata alla base dello scroto, resa più evidente dalle manovre di ponzamento e dall'aumento indotto della pressione addominale (spinta di Valsalva, in cui si fanno contrarre al bambino i muscoli addominali). Il varicocele di III Grado è palpabile e gigante già a riposo.
Bisogna quindi eseguire una ecografia dell'addome, della pelvi e dei testicoli, di cui si misurano le dimensioni.
Nella stessa seduta si esegue anche un'eco-colordoppler, che riporta la velocità dei flussi venosi sia a riposo che durante alcune manovre. Alla fine viene determinato un grado ecografico.
Il grado clinico e il grado ecografico (secondo alcune classificazioni vigenti) devono sempre essere eseguiti prima di un eventuale terapia chirurgica.
Il varicocele è riconosciuto come la più frequente causa di ipofertilità maschile, dato che la stasi ematica, è responsabile, col tempo, di un progressivo danno del parenchima testicolare, oltre ad un innalzamento della temperatura dei testicoli stessi.
Il danno viene misurato mediante lo spermiogramma. E’ possibile che un varicocele non si accompagni ad alterazioni della fertilità, in tal caso non va trattato, ma solo controllato nel tempo.
Ogni trattamento del varicocele si propone di preservare la fertilità del paziente. Il trattamento del varicocele non può essere medico e l'unica soluzione è rappresentata dal blocco del reflusso venoso, che si ottiene legando oppure occludendo le radici della vena spermatica interna o la vena stessa.
Si può quindi occludere la vena spermatica interna con una scleroterapia (embolizzazione, senza intervento chirurgico), oppure mediante una legatura (con intervento chirurgico).
Linee Guida Internazionali riconoscono l’età di 35 anni come il limite massimo, oltre il quale la prognosi dell’intervento cala drasticamente.
A cura di
Dott. Andrea Cocci - Firenze
Dott. Vincenzo Viscusi - Napoli
Dott. Marco Falcone - Torino